L'esperto rispondeResponsabilità

NESSUN RIMBORSO PER LE LIBERALITÀ SPONTANEE

La domanda

Mio padre, prima di morire, per circa tre anni, ha avuto la necessità di essere assistito 24 ore su 24. Tre dei cinque figli hanno prestato direttamente assistenza (pensionati), la figlia non ha prestato nessun tipo di assistenza mentre il quinto figlio ha provveduto ad assicurare l'assistenza incaricando persone esterne non "professioniste" con modalità discontinua e pagando compensi complessivi per 13.500 euro. Non possedendo documenti fiscalmente validi, ma solo ricevute su carta semplice, si chiede se questa spesa può essere riconosciuta nella successione, magari come "debito" del papà nei confronti del figlio che ha sostenuto la spesa.

Nel caso in esame occorre verificare se si sia trattato di adempimento dell'obbligo di prestare gli alimenti al genitore in stato di bisogno, di un prestito o di una liberalità. Riguardo agli alimenti, si ricorda che se vi sono più figli, questi devono concorrere alla prestazione degli alimenti in proporzione alle proprie condizioni economiche.Pertanto, a parere di chi scrive, se le prestazioni alimentari sono state fornite solo da alcuni figli questi hanno diritto di essere rimborsati dagli altri in proporzione alle rispettive condizioni economiche.Nel caso si sia trattato di un prestito, si avrà allora un debito dell'eredità.Nulla sarà invece dovuto se l'assistenza è stata fornita non per adempiere ad un obbligo di legge, ma per puro spirito di liberalità.

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