IL BENE È EREDITABILE SOLO SE NON È PIÙ DEMANIALE
Se, come afferma il lettore, il terreno ove è stato costruito il rudere è demaniale, per accessione è demaniale allora anche il rudere medesimo, salvo che sia stata stipulata apposita convenzione e/o concessione amministrativa (costitutiva, ad esempio, di un diritto di superficie o a questo assimilabile) e/o affrancazione (in caso di uso civico).Come ha precisato la giurisprudenza, un bene demaniale non è, per sua natura, suscettibile di usucapione, salva la sdemanializzazione del medesimo, la quale può essere anche tacita e risultare cioè, nonostante la mancanza di un formale atto pubblico di sclassificazione, da atti univoci e concludenti, incompatibili con la volontà di conservarne la destinazione all'uso pubblico, e da circostanze così significative da rendere inconcepibile una ipotesi diversa da quella che la pubblica amministrazione abbia definitivamente rinunciato al ripristino della pubblica funzione del bene medesimo. La relativa indagine è rimessa al giudice del merito, il cui accertamento è insindacabile in sede di legittimità, se immune da vizi logici e giuridici (Cassazione civile, sezione II, 12 novembre 1979, n. 5835).Il fatto che il rudere sia stato inserito in una dichiarazione di successione non ne muta la natura né lo fa diventare bene di proprietà individuale.Se, pertanto, risultasse che il rudere in questione è demaniale, non ci sarebbe motivo per pensare che il lettore - non avendone né la proprietà, né il possesso, né la detenzione, ed essendo il rudere stesso comunque oramai abbandonato da circa 30 anni - debba risponderne civilisticamente o penalmente.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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