L'INCREMENTO DELL'ASSEGNO È LEGATO A CAMBIAMENTI
Dalla situazione descritta non appaiono elementi tali da indurre un giudice a modificare il contributo al mantenimento concordato fra i genitori al momento della separazione. Per poter ottenere un incremento dell’assegno, la madre dovrebbe dimostrare un mutamento della situazione di fatto, sotto il profilo economico o sotto il profilo dei tempi di permanenza e cura del figlio. Potrebbero rilevare in tal senso maggiori e comprovate esigenze del figlio, il peggioramento delle condizioni economiche della madre o il miglioramento di quelle del lettore; oppure una diminuzione di impegno da parte del padre. Non a caso, tra i criteri di determinazione del contributo al mantenimento conta il tempo trascorso con il genitore non collocatario, che provvede alle esigenze del minore quando è con lui, e magari riduce i costi di affidamento a terzi nei periodi di lavoro del genitore collocatario.A maggior ragione dopo la recente riforma, i provvedimenti riguardanti i figli di genitori tra loro non (più) conviventi hanno la stessa regolamentazione; il solo fatto che venga chiesto il divorzio da un genitore nei confronti dell’altro non deve influire sull'entità del contributo al mantenimento.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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