Penale

Arriva la riforma dell'abuso d'ufficio, ridotte le condotte punibili

di Giovanni Negri

Alla fine il riferimento ai margini di discrezionalità è rimasto, vincendo anche le perplessità del ministero della Giustizia. Nel testo del decreto legge sulle semplificazioni che, a più di una settimana dall’approvazione con l’ormai proverbiale formula “salvo intese”, si avvia alla pubblicazione in «Gazzetta», si mette nero su bianco che la responsabilità penale scatta, con pena da 1 a 4 anni, nel caso di violazione di norme «di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità».

Dove, a fronte di poche righe, il cambiamento potrebbe essere assai significativo. Perchè la norma attuale del Codice penale, l’articolo 323, di discrezionalità non parla proprio, come pure non fa riferimento a specifiche regole di condotta, e il riferimento agli atti aventi forza di legge è sostituito da quello ai regolamenti.

A confrontarsi sono così stare 2 diverse prospettive di intervento; una, fatta propria soprattutto dal Presidente del Consiglio, che alla fine ha avocato a sè la soluzione, più estrema, indirizzata a ridurre in maniera assai drastica l'area del penalmente rilevante, l’altra, del ministero della Giustizia appunto, più orientata a semplici ritocchi e meno dirompente.

Nei fatti, il reato di abuso d’ufficio, una sorta di”classico” per il pubblico amministratore e peraltro soggetto negli anni a plruime modifiche, rappresenta una fattispecie che vede aprirsi ogni anno migliaia di procedimenti, a fronte poi di poche decine di condanne (tanto per dire, nel 2017, 6. 582 fascicoli aperti e 57 condanne, ma nel 2016 erano state 46, con 6.970 procedimenti) e che ha però una efficacia deterrente nell’inibire spesso scelte a elevato tasso di discrezionalità.

Nella direzione di rivedere in profondità questa realtà è andata la proposta di Conte, con il pieno consenso del Pd. Il riferimento agli atti aventi forza di legge al posto dei regolamenti, nelle intenzioni degli sponsor dell’intervento, vede cancellata un’anomalia, quella che vede sanzionati sul piano penale comportamenti in trasgressione non solo di legge o di misure a queste equivalenti, ma anche di semplici misure regolamentari. Nello stesso tempo, l’assai controverso riferimento ai margini discrezionalità, che proprio non piaceva in via Arenula, punta a rendere punibili solo le condotte a forte contenuto di trasgressione, contribuendo anche a sbloccare forme più gravi di burocrazia passiva.

Certo, bisognerà valutare poi nei fatti come la riforma verrà applicata e, in questo senso, a essere stata superata è anche la perplessità sull’introduzione di norme di diritto penale sostanziale all’interno di un decreto legge, con un possibile effetto di depenalizzazione su procedimenti in corso.

Arriva la riforma dell'abuso d'ufficio, ridotte le condotte punibili

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