L'esperto rispondeResponsabilità

COSÌ IL CONIUGE SUPERSTITE DISPONE DELL'ABITAZIONE

La domanda

Due coniugi sono comproprietari di un appartamento, in cui risiedono. Un coniuge muore e lascia per testamento l’usufrutto della casa in cui risiedevano all’altro coniuge. Vi sono anche tre figli, a cui vengono lasciati per testamento altri beni. Con testamento è stato convenuto che tutto quello di cui il testatore non ha disposto sia devoluto per legge, cioè un terzo alla moglie e due terzi ai tre figli. Oltre all'usufrutto, un terzo della metà della casa familiare va dunque alla moglie, che raggiunge la quota complessiva del 66,66 per cento, mentre ognuno dei figli sarà proprietario dell'11,11 per cento. Può il coniuge superstite concedere l’usufrutto della casa a due figli e dare la nuda proprietà al terzo?

Per prima cosa si premette che al coniuge superstite spetta il diritto di abitazione sulla casa coniugale (articolo 540, 2° comma, Codice civile).Sembrerebbe però che con testamento il de cuius abbia lasciato al coniuge l'usufrutto (impropriamente definito dal lettore "legale") sulla sua quota del 50%.Se così stanno le cose, la risposta al quesito è affermativa: il coniuge superstite potrà trasferire l'intero diritto di usufrutto ai due figli e la nuda proprietà della quota di 4/6 al terzo figlio.Ne conseguirà che i due figli diventeranno titolari dell'intero usufrutto, in parti eguali tra loro, e dei diritti di nuda proprietà per 1/9 ciascuno.La figlia sarà titolare della quota di 7/9 di nuda proprietà (6/9 ceduti dalla madre e 1/9 pervenuto per successione).

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