IL CONTEGGIO DELLE QUOTE PER LE FOSSE BIOLOGICHE

La ripartizione delle spese condominiali è un tema di forte interesse (e di frequenti attriti) all’interno della compagine condominiale, perché spesso non si riescono a conciliare le diverse esigenze e aspettative dei condòmini. Il criterio legale di ripartizione delle spese relative alla pulizia della fossa biologica, a norma dell’articolo 1123, comma 1, del Codice civile, prende in considerazione le tabelle millesimali, salva diversa convenzione. Tuttavia, questo criterio legale di ripartizione non trova applicazione laddove i condòmini, di comune accordo, abbiano stabilito un modo diverso di ripartizione delle spese.A tale riguardo, la deroga al criterio legale di ripartizione delle spese può essere prevista nel regolamento condominiale (di natura contrattuale) o adottata all’unanimità in una delibera assembleare. Infatti, in merito a quest’ultimo aspetto, come ha affermato anche una sentenza della Corte di cassazione, la n. 8823/2015, «deve ritenersi affetta da nullità e quindi sottratta al termine di impugnazione di trenta giorni previsto dall’articolo 1137 del Codice civile, la delibera dell’assemblea condominiale con la quale, senza il consenso di tutti i condòmini», si modifichino i criteri legali di riparto delle spese per la prestazione di servizi nell’interesse comune.Pertanto, la contabilizzazione della pulizia delle fosse biologiche in funzione dell’acqua che ogni condomino consuma può effettivamente consentire una più equa e trasparente ripartizione della relativa spesa. Tuttavia, se al riguardo non vi è una diversa convenzione (regolamento contrattuale o unanimità dei condomini) che consenta di ripartire la spesa mediante il metodo indicato da lettore, il criterio da adottare sarà quello per millesimi di proprietà previsto dal comma 1 dell’articolo 1123 del Codice civile.