IL MARITO DIVORZIATO NON HA DIRITTI EREDITARI
Al momento della morte di una persona, tutti i suoi beni passano in successione, indipendentemente dal momento dell’acquisto, siano essi mobili o immobili. L’unico modo per far valere le proprie volontà è redigere un testamento; non sono possibili accordi o impegni in relazione a una eventuale e futura eredità.In mancanza di testamento, quando sono presenti un coniuge, anche se separato (salvo il caso di addebito che, nel caso descritto, non è presente) e un figlio, l’eredità si devolve per la metà al coniuge e per la metà al figlio (articolo 581 del Codice civile).Per ottenere il proprio scopo, la lettrice ha due strade: può chiedere il divorzio, in quanto l’ex coniuge non è chiamato all’eredità, oppure redigere un testamento lasciando la figlia erede universale. Poiché per l’articolo 542 del Codice civile al coniuge è comunque riservato un terzo del patrimonio, il marito potrebbe però impugnare il testamento per ottenere tale quota.Tenga inoltre presente che le successioni a favore di minori sono soggette a specifiche norme (in particolare all’autorizzazione con beneficio d’inventario da parte del Giudice tutelare).
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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