L'esperto rispondeResponsabilità

L'ABUSO VA REGOLARIZZATO AL CATASTO E IN COMUNE

La domanda

Nel corso delle trattative di vendita di un villino realizzato su tre piani, risalente al 1973/74, i proprietari e gli acquirenti hanno rilevato che la planimetria catastale del piano cantinato non riporta una porta e una piccola finestra realizzate in un secondo tempo dalla costruzione e mai condonate. Si chiede se sia possibile oggi regolarizzarle catastalmente, oppure se l'acquirente possa dichiarare davanti al notaio, all'atto della stipula, di accettare lo stabile nello stato di fatto e di diritto in cui si trova prendendo atto della difformità catastale.

La posizione catastale può essere regolarizzata prima dell’atto, senza grossi problemi, ma, poiché per la stipula è necessario anche dichiarare la conformità urbanistica edilizia dell’opera, è necessario produrre anche una domanda a sanatoria in Comune, per sanare le piccole difformità edilizie, ovvero ripristinare lo stato autorizzato. Se dall’atto dovessero trasparire la non rispondenza dello stato di fatto alla planimetria catastale e alcune difformità rispetto alle autorizzazioni edilizie comunali, lo stesso è nullo ai sensi dell’articolo 14, comma 15, del Dl 31 maggio 2010, n. 78, convertito nella legge n. 122/10, nonostante le volontà delle parti di procedere al trasferimento.

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