L'esperto rispondeResponsabilità

ESONERO CON «CAUTELE» SE SI ASSUME IL FRATELLO

La domanda

Sono un consulente del lavoro iscritto al relativo albo professionale. Non ho la partita Iva, ma possiedo una quota di partecipazione in un'associazione tra professionisti (commercialisti e consulenti del lavoro). A dicembre 2015 sono stato assunto in un centro elaborazione dati (appartenente a una Srl semplificata) di cui sono socio, mentre l'altro socio è mio fratello, che ricopre anche la carica di legale rappresentante. La società può fruire dello sgravio triennale (per l'assunzione del sottoscritto), ex articolo 1, commi da 118 a 124, della legge 190/2014, di Stabilità per il 2015?

Il rapporto di lavoro subordinato tra parenti, pur non essendo vietato a priori, può presentare criticità in sede di ispezione, con particolare riguardo al fatto che la prestazione si presume eseguita "benevolentiae vel affectionis causa". In questi casi diventa quindi fondamentale la possibilità di dimostrare che si tratta effettivamente di lavoro subordinato, con la richiesta e la concessione di ferie e permessi, l’eventuale irrogazione di sanzioni disciplinari, il rispetto di un preciso orario di lavoro, l’esecuzione di ordini precisi e così via. Inoltre, la quota di proprietà nella società non dev'essere di maggioranza e, qualora il lettore sia anche amministratore, le competenze assegnate non devono essere tali da metterlo in condizione di esercitare il potere direttivo nei confronti dei lavoratori dipendenti.

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