L'esperto rispondeResponsabilità

CALORE: NON CAMBIA IL CRITERIO DI RIPARTO

La domanda

La X commissione permanente del Senato, preso atto che la commissione Ue ha inviato procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per incompleto recepimento della direttiva 2012/27/Ue, ha espresso parere favorevole sull'atto del Governo n.201, invitandolo a modificare l'articolo 9, comma 5, del Dlgs 102/2014 per quanto riguarda la suddivisione delle spese nei condomini, relative alla contabilizzazione del calore, per una quota di almeno il 50% e fino al massimo del 70% sulla base del consumo rilevato. Ha, altresì, raccomandato che negli edifici in cui ci sia notevole dispersione di calore, in difformità a quanto prevede norma Uni 10200, vengano differenziati i costi dei consumi a carico dei condomini più sfavoriti per la loro posizione. Si chiede se tale parere sia vincolante, oppure sia soltanto una proposta di revisione della norma Uni 10200.

La X Commissione del Senato, per superare la procedura di infrazione per incompleto recepimento della direttiva 2012/27/Ue ha, appunto, espresso un proprio parere, dando un suggerimento al Governo, al fine di valutare la possibilità di sostituire, all’articolo 9, comma 5, l'inciso “secondo quanto previsto dalle norme tecniche vigenti” con un chiaro riferimento alla norme Uni En 834 e di sostituire le parole “secondo quanto previsto dalla norma tecnica Uni 10200 e successivi aggiornamenti”, con le seguenti “secondo quanto previsto dagli standard europei di regolamentazione di cui all'appendice B”.Le precisazioni di cui sopra sono semplicemente dei suggerimenti, delle richieste di modifica proposte dalla X commissione del Senato che (e fino a quando non interverrà una precisa normativa ad emendare e/o integrare il Dlgs n. 102/14) non hanno alcun valore vincolante non modificando, pertanto, il contenuto dell’articolo 9, comma 5, del decreto.

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