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CONTO «PERSONALISSIMO», I PUNTI DELLA DICHIARAZIONE

La domanda

In un articolo pubblicato a suo tempo dal Sole 24 Ore, ho letto che, volendo aprire un conto corrente “personalissimo” durante la comunione dei beni, è meglio dichiarare alla banca che il denaro depositato fa parte dei beni personali ex articolo 179 del Codice civile, affinché la somma stessa non cada in comunione.Come si può scrivere tale dichiarazione di esclusione dalla comunione, fermo restando che deve avere data certa, deve risultare il consenso del coniuge e il destinatario è una banca?

La soluzione può essere questa: aprire un conto corrente bancario o un dossier titoli e poi fare dichiarare per iscritto all’altro coniuge, in comunione di beni, che il denaro che vi verrà versato o i titoli che vi verranno immessi sono stati ottenuti dalla vendita di beni personali, o che i titoli erano beni personali.Alla dichiarazione si dovrà dare data certa, anteriore al versamento del denaro o dei titoli “personali”, con l’apposizione del timbro postale, ottenibile presso qualsiasi ufficio postale. La stessa accortezza dovrà poi essere utilizzata in caso di reimpiego del denaro per successivi acquisti.In caso di acquisto di beni mobili (in primis titoli o prodotti finanziari a fini di investimento) occorrerà una dichiarazione all’altro coniuge che tali acquisti vengono effettuati con l’utilizzo di denaro personale.Se invece verranno acquistati beni immobili, occorrerà la partecipazione all’atto di acquisto, di fronte al notaio, e quindi con menzione nell’atto, dell’altro coniuge, al fine di ricevere la dichiarazione circa il fatto che si sta usando denaro personale e che, quindi, anche il bene acquistato sarà personale.In mancanza di ciò il bene acquistato, sia esso mobile o immobile, finisce in comunione dei beni.

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