L'esperto rispondeResponsabilità

NON PUÒ LAVORARE LA COLF INVALIDA AL 100 PER CENTO

La domanda

Nel caso in cui una collaboratrice domestica (colf), assunta come categoria non protetta e alla quale nel corso del rapporto di lavoro sia stata accertata un'invalidità totale e permanente pari al 100% da parte dell'Inps, come dovrà comportarsi ora il datore di lavoro? Inoltre, se la lavoratrice volesse prestare attività lavorativa nonostante la sua inabilità, il datore dovrà richiedere apposita documentazione medica che attesti che possa essere adibita al lavoro?

La prestazione di lavoro domestico da parte di una persona che abbia prodotto una certificazione dalla quale risulta un'invalidità totale e permanente pari al 100% presenta diversi spunti problematici per il datore di lavoro, che potrebbe incorrere in richieste di risarcimenti per eventuali ulteriori danni alla salute, ma anche per la lavoratrice, che potrebbe essere sottoposta a nuovi accertamenti (è contradditorio essere invalido al 100% e continuare la prestazione lavorativa). Nel caso di specie, è consigliabile interrompere il rapporto di lavoro in corso per sopravvenuta inidoneità a svolgere la prestazione lavorativa.

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