QUOTA DI AVVIAMENTO AL FAMILIARE CHE «ESCE»
La risposta è affermativa. L’articolo 230-bis del Codice civile prevede che il familiare, che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell'impresa familiare, ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell'impresa familiare e ai beni acquistati con essi, nonché agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato.Il comma 4 dello stesso articolo 230-bis del Codice civile stabilisce che il diritto di partecipazione è intrasferibile, salvo che il trasferimento avvenga a favore di familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo), con il consenso di tutti i partecipanti. Il diritto di partecipazione può essere liquidato in denaro alla cessazione, per qualsiasi causa, della prestazione del lavoro, e altresì in caso di alienazione dell'azienda. Il pagamento può avvenire in più annualità, determinate, in mancanza di accordo, dal giudice.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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