L'esperto rispondeResponsabilità

IL DESTINO DEI CREDITI RISCOSSI POST MORTEM

La domanda

Una donna, nubile e senza figli, è deceduta nell'agosto 2014, lasciando in eredità, tramite testamento olografo, due appartamenti all'unico fratello vivente, due appartamenti ai figli della sorella deceduta e due appartamenti, adibiti a locali commerciali, ai figli del fratello deceduto. La defunta, alla data del decesso, non aveva ancora percepito i canoni di locazione del locale commerciale, relativi a cinque mensilità. Nel mese di dicembre 2015 i canoni di locazione sono stati riscossi dai nuovi proprietari. Si chiede, pertanto, se tali somme vanno ripartite in parti uguali tra gli eredi o se vanno attribuite unicamente ai nuovi proprietari.

La questione riguarda l'interpretazione delle disposizioni testamentarie, ed è, in ultima analisi, sempre rimessa al parere del giudice.Nella fattispecie concreta, la defunta vantava, alla data di morte, un credito per i canoni non ancora riscossi.Secondo una prima interpretazione, si potrebbe valutare che tale credito sia connesso alla proprietà, e, pertanto, spetti implicitamente agli stessi soggetti destinatari dell'immobile. Ma, secondo una interpretazione alternativa, il credito potrebbe essere aggiunto alle altre proprietà mobiliari della defunta (denaro, titoli, beni personali), e attribuito secondo quanto il testamento dispone relativamente ai beni mobili; ove le disposizioni nulla dicessero, i beni mobili, comprensivi dei crediti, andrebbero assegnati in tre parti uguali: una al fratello vivente, una ai figli della sorella premorta e l'ultima ai figli del fratello premorto.

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