L'esperto rispondeResponsabilità

UN AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO PER L'INCAPACE

La domanda

L'intestataria di un libretto postale soffre di demenza senile. Il delegato (uno dei figli della donna, per il quale la delega era stata fatta prima che intervenisse la malattia) può ritirare l'intera somma degli arretrati accreditati dall'Inps, relativa al cosiddetto sussidio di accompagnamento, e disporne a suo favore e a suo piacimento, senza dare conto agli altri fratelli e alla stessa intestataria del libretto? In caso di risposta negativa, cosa si può fare affinché la somma sottratta rientri di nuovo a disposizione dell'intestataria, per fare fronte a eventuali bisogni della stessa, considerate la sua età e la sua situazione?

Il delegato agisce, o meglio dovrebbe agire, in nome e per conto del delegante: non ha, dunque, titolo per appropriarsi delle somme del delegante. In relazione alla situazione descritta, allo stato solo la madre ha titolo per chiedere conto delle operazioni compiute dal figlio in suo nome; se le condizioni personali non le consentono più di agire autonomamente o la privano della capacità di intendere e volere, gli altri figli potrebbero chiedere la nomina dell’amministratore di sostegno, anche per fare in modo che le operazioni finanziarie siano sottoposte al controllo di un giudice tutelare. L’amministratore nominato potrebbe essere poi autorizzato a richiedere somme indebitamente sottratte alla beneficiaria. Sarebbe opportuna la nomina di un amministratore di sostegno estraneo alla famiglia, come avviene quando nel giudizio emergono situazioni conflittuali tra i parenti.

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