UN AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO PER L'INCAPACE
Il delegato agisce, o meglio dovrebbe agire, in nome e per conto del delegante: non ha, dunque, titolo per appropriarsi delle somme del delegante. In relazione alla situazione descritta, allo stato solo la madre ha titolo per chiedere conto delle operazioni compiute dal figlio in suo nome; se le condizioni personali non le consentono più di agire autonomamente o la privano della capacità di intendere e volere, gli altri figli potrebbero chiedere la nomina dell’amministratore di sostegno, anche per fare in modo che le operazioni finanziarie siano sottoposte al controllo di un giudice tutelare. L’amministratore nominato potrebbe essere poi autorizzato a richiedere somme indebitamente sottratte alla beneficiaria. Sarebbe opportuna la nomina di un amministratore di sostegno estraneo alla famiglia, come avviene quando nel giudizio emergono situazioni conflittuali tra i parenti.
Conto corrente, che succede alla morte dell'intestatario?
di Francesco Machina Grifeo
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