L'esperto rispondeResponsabilità

AUTOLIQUIDAZIONE, INTERESSI COMUNQUE DOVUTI

La domanda

Nel 2004 ho richiesto il condono edilizio per un abuso costruttivo della porzione di bifamiliare che avevo a suo tempo acquistato (a mia insaputa, il tetto era circa 50 centimetri più alto del consentito), pagando l'oblazione e tutto quanto previsto per la formalizzazione della domanda. Al limite della scadenza del termine decennale, l'anno scorso, il Comune accetta la richiesta e mi informa che provvederà al conteggio della parte di oneri di urbanizzazione derivanti dall'aumento di cubatura.Pochi giorni fa, quindi 11 anni dopo la richiesta, mi perviene dal Comune la raccomandata di ingiunzione di pagamento del "delta" di oneri di urbanizzazione. Qui arrivo al punto: il totale prevede una parte non indifferente di oneri (circa 700 euro), relativi a "rivalutazione capitale e interessi legali" dei 10 anni che il Comune ha impiegato prima di darmi una risposta. È corretto?

La richiesta del Comune sembra corretta. Secondo l’articolo 32, comma 32, del Dl 269/2003 – convertito in legge 326/2003 – alla scadenza prevista, oltre all’oblazione, avrebbe dovuto essere corrisposta anche l’anticipazione degli oneri concessori (oggi contributo di costruzione). Trattandosi di contributo da versare in autoliquidazione, la giurisprudenza amministrativa ha ritenuto gli interessi comunque dovuti, in quanto la loro debenza non dipende dai ritardi dell’amministrazione nell’evasione della pratica di condono, ma deriva direttamente dall’insufficiente versamento iniziale operato dall’interessato (si veda Tar Puglia, Lecce, sezione I, 22 aprile 2004, n. 2567).

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