RICONOSCIMENTO DI RURALITÀ PER ABITAZIONI COINTESTATE

Le disposizioni per il riconoscimento, ai fini fiscali, della ruralità delle costruzioni sono contenute nell’articolo 9 del Dl 30 dicembre 1993, n. 557, convertito nella legge 26 febbraio 1994, n. 133.In particolare, nel caso in questione il fratello imprenditore agricolo può ottenere il riconoscimento di ruralità per un'abitazione, purché da egli stesso utilizzata, ritenendosi soddisfatti gli altri requisiti (limite minimo superficie del fondo, volume d’affari/reddito complessivo del conduttore, categoria catastale). Nel caso di utilizzo di più unità a uso abitativo da parte di componenti lo stesso nucleo familiare, il riconoscimento di ruralità è subordinato anche al rispetto del limite massimo di cinque vani catastali o, comunque, di 80 metri quadrati per abitante, e di un vano catastale o, comunque, di 20 metri quadrati per ogni altro abitante oltre il primo.Altre abitazioni presenti possono essere riconosciute rurali anche se strumentali all’esercizio delle attività agricola (agriturismo, abitazione dei dipendenti esercenti attività agricole nell'azienda a tempo indeterminato o a tempo determinato per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento, assunti in conformità alla normativa vigente in materia di collocamento).Per contro, non sono riconoscibili rurali altre abitazioni, se presenti, utilizzate dai fratelli non imprenditori agricoli. Il riconoscimento di ruralità è rilevabile dalla specifica presenza, negli atti catastali, di un'annotazione attestante il diritto.I requisiti devono persistere, ed è previsto l’obbligo di dichiarare la perdita del diritto al riconoscimento della ruralità.