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DAI CONTRATTI LA DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ STAGIONALE

La domanda

Il Dlgs 6 settembre 2001, n. 368, all'articolo 10, comma 7, lettera b, esclude dai limiti quantitativi i contratti a termine stipulati per ragioni stagionali.Si possono ritenere compresi nell’esclusione dei limiti quantitativi anche quelli stipulati da esercizi di ristorazione in occasione di cerimonie nuziali, limitatamente al periodo compreso tra aprile e ottobre di ogni anno, così come sono già esclusi dal limite di durata dei 36 mesi (ministero del Lavoro, nota 13011/2012)?

Il Dpr 7 ottobre 1963, n. 1525, contiene l’elenco delle attività a carattere stagionale di cui all’articolo 1, secondo comma, lettera a, della legge 18 aprile 1962, n. 230, sulla disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato. In questo elenco non si rinviene alcun riferimento all’attività di ristorazione in occasione di cerimonie nuziali.Tuttavia, attività stagionale è anche quella riconosciuta dai singoli Ccnl (contratti collettivi nazionali di lavoro) e quindi si dovrà verificare, di volta in volta, che cosa prevede il contratto collettivo per ogni singola categoria.Ne deriva che, al fine di stabilirecon precisione l’eventuale esclusione dai limiti quantitativi dei contratti a termine stipulati da esercizi di ristorazione in occasione di cerimonie nuziali, limitatamente a un determinato periodo dell’anno, occorrerà fare riferimento al Ccnl applicabile al caso di specie (ad esempio Ccnl Turismo, oppure Ccnl Catering, oppure ancora Ccnl Alberghi e ristorazione).

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